Gio. Nov 21st, 2024

La frustrazione e la scarsa produttività spesso si alimentano reciprocamente. Quando si è frustrati, è più difficile concentrarsi e lavorare in modo efficiente, il che può portare a una diminuzione della produttività. Allo stesso tempo, quando si è poco produttivi, si può diventare più frustrati per la sensazione di non essere all’altezza delle proprie aspettative o degli obiettivi imposti.

Per affrontare questi problemi, è importante capire le cause della frustrazione e della scarsa produttività. Ci possono essere molti fattori in gioco, come lo stress, la mancanza di motivazione o di interesse per il lavoro, le distrazioni o le cattive abitudini lavorative.

Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutare a superare la frustrazione e aumentare la produttività:

  1. identificare le cause della frustrazione: capire quali sono i fattori che portano ad essere frustrati è il primo passo per trovare soluzioni efficaci;
  2. organizzare il tempo: la gestione del tempo è fondamentale per essere produttivi. Creare una lista di attività da svolgere, ordinare le priorità e stimare il tempo necessario per completarle;
  3. eliminare le distrazioni: le distrazioni possono essere la causa della scarsa produttività. Cercare di eliminare quelle che non sono necessarie come, ad esempio, disattivare le notifiche sul telefono o sui social network durante le ore di lavoro;
  4. fare delle pause: prendersi il tempo necessario per riposare e staccare la mente dal lavoro. Le pause possono aiutare a rigenerare le energie e a riprendere il lavoro con maggiore concentrazione;
  5. cercare supporto: se si sente di non essere in grado di gestire la situazione da solo, parlare con un amico, un familiare o un professionista. A volte, avere qualcuno che ci ascolta e ci supporta può fare la differenza;
  6. imparare nuove abitudini lavorative: cercare di cambiare le proprie abitudini lavorative può aiutare a superare la frustrazione e ad aumentare la produttività, come ad esempio, provare a dedicare un po’ di tempo ogni giorno per imparare nuove tecniche di gestione del tempo o per sviluppare abilità specifiche nel proprio campo di lavoro;
  7. riconoscere i propri successi: non dimenticare di celebrare i propri successi, anche quelli più piccoli. Ciò può aiutare a mantenere alta la motivazione e a superare la frustrazione.

Neuroscienze e frustrazione

Le neuroscienze possono aiutare a comprendere i meccanismi neurali alla base della frustrazione e a trovare modi per gestirla in modo più efficace.

La frustrazione è una risposta emotiva negativa che si verifica quando ci sono ostacoli o impedimenti che impediscono di raggiungere un obiettivo desiderato. Quando ci sentiamo frustrati, il nostro cervello attiva una serie di aree neurali che controllano le emozioni, il pensiero e il comportamento. In particolare, l’amigdala, una struttura nel cervello responsabile dell’elaborazione delle emozioni, è fortemente attivata durante la frustrazione.

La gestione della frustrazione può essere migliorata attraverso la comprensione delle neuroscienze. Ad esempio, alcune ricerche suggeriscono che la meditazione e la mindfulness possono aiutare a ridurre la risposta emotiva negativa associata alla frustrazione. Ciò potrebbe essere dovuto alla capacità della meditazione di modificare l’attività delle regioni cerebrali coinvolte nel controllo emotivo, come il lobo prefrontale dorsolaterale.

Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che l’attività fisica può ridurre i livelli di stress e aumentare la produzione di endorfine, sostanze chimiche del cervello che migliorano l’umore e riducono il dolore. Questo può aiutare a gestire la frustrazione e migliorare la produttività.

Infine, la comprensione dei meccanismi neurali alla base della frustrazione può anche aiutare a sviluppare strategie per affrontarla. Ad esempio, se si riconosce che la frustrazione può portare a una diminuzione della produttività, si possono sviluppare tecniche per gestirla, come la pianificazione del tempo e la ripartizione dei compiti in compiti più piccoli e gestibili. In questo modo, si può evitare che la frustrazione impedisca di raggiungere gli obiettivi desiderati, migliorando la produttività.

Dare la colpa ad altri dei propri insuccessi

Dare la colpa ad altri dei propri insuccessi è un comportamento poco produttivo e poco sano. Invece di affrontare le cause dei propri insuccessi e di cercare di migliorare, si tende a trovare scuse e ad attribuire la responsabilità ad altri.

Ci possono essere molte ragioni per cui qualcuno potrebbe avere questo comportamento, come la paura di fallire, l’insicurezza o la mancanza di autostima. Tuttavia, questo comportamento può avere conseguenze negative sulle relazioni personali e professionali, sulla propria autostima e sulla propria reputazione.

Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutare a superare la tendenza a dare la colpa ad altri dei propri insuccessi:

assumersi le responsabilità dei propri errori: ammettere i propri errori è il primo passo per superare la tendenza a dare la colpa ad altri. Accettare le responsabilità che ne derivano, permette di imparare dalla situazione e di fare meglio in futuro;

analizzare la situazione in modo obiettivo: cercare di valutare la situazione in modo obiettivo, senza pregiudizi o emozioni negative. Occorre chiedersi se ci sono stati fattori esterni che hanno influenzato il risultato, ma non cercare di addossare la colpa a qualcun altro;

cercare di imparare dalla situazione: invece di concentrarsi sulle cause della colpa o sul fallimento, cercare di imparare dalla situazione, chiedendosi cosa poter fare diversamente in futuro per ottenere un risultato migliore;

comunicare in modo costruttivo: se si ritiene che ci siano state delle responsabilità condivise nell’insuccesso, cercare di comunicare con gi altri in modo costruttivo e propositivo, cercando di trovare soluzioni insieme e di evitare di incolpare gli altri;

lavorare sulla propria autostima: la tendenza a dare la colpa ad altri può essere dovuta a problemi di autostima. In tal caso, occorre cercare di lavorare sulla propria autostima, ad esempio parlando con un amico, un familiare o un professionista;

sviluppare la propria empatia: cercare di mettersi nei panni degli altri e di comprendere il loro punto di vista, permette di essere più empatico e di evitare di incolpare gli altri per le situazioni negative.

Biases e scarsa produttività

I biases (o pregiudizi) possono influire sulla produttività in modo significativo. I biases sono preconcetti che influenzano la nostra percezione, interpretazione e valutazione delle situazioni, delle persone o delle idee. Questi pregiudizi possono portare a giudizi errati, a decisioni sbagliate e a una diminuzione della produttività.

Ecco alcuni esempi di come i biases possono influenzare la produttività:

bias di conferma: questo bias si verifica quando si cercano e si interpretano le informazioni acquisite in modo da confermare le proprie convinzioni preesistenti. Ciò può portare a una mancanza di apertura mentale e ad una scarsa considerazione di idee o soluzioni alternative;

bias di disponibilità: questo bias si verifica quando si valuta la probabilità di un evento sulla base di quanto facilmente si può ricordare degli esempi pertinenti. Ciò può portare a una valutazione distorta delle probabilità di successo o di fallimento di un progetto o di un’idea;

bias di ancoraggio: questo bias si verifica quando ci si affida eccessivamente sulla prima informazione disponibile per prendere decisioni successive. Ciò può portare a una valutazione distorta dei fatti e delle opzioni disponibili;

bias di attribuzione: questo bias si verifica quando si attribuiscono i successi a cause interne (come la propria competenza) e gli insuccessi a cause esterne (come la sfortuna o il contesto). Ciò può portare a una mancanza di responsabilità personale e a una diminuzione della produttività.

Per superare questi biases e migliorare la produttività, è importante essere consapevoli dei propri pregiudizi e cercare di ridurre l’impatto che hanno sulle proprie valutazioni e decisioni. Ad esempio, è possibile:

  1. fare attenzione ai propri pregiudizi e cercare di esaminare in modo critico le proprie convinzioni e interpretazioni;
  2. considerare attentamente tutte le opzioni e le informazioni disponibili prima di prendere una decisione;
  3. raccogliere informazioni in modo imparziale e valutare in modo oggettivo i fatti;
  4. essere consapevoli delle proprie responsabilità e delle cause dei propri insuccessi, senza incolpare gli altri o le circostanze esterne;
  5. lavorare in un ambiente di lavoro inclusivo, in cui tutti i membri del team sono incoraggiati a esprimere le proprie idee e valutazioni in modo aperto e imparziale.

Come combattere la frustrazione sul lavoro

Abbiamo evidenziato come la frustrazione sul lavoro può avere un impatto significativo sulla produttività e sul benessere psicologico.

Si riportano, dunque, alcuni suggerimenti su come combattere la frustrazione sul lavoro:

identificare le fonti di frustrazione: la prima cosa da fare è identificare le fonti di frustrazione. Può trattarsi di una mancanza di risorse, di un mancato riconoscimento del lavoro svolto, di conflitti con i colleghi o di un carico di lavoro eccessivo. Una volta identificati i fattori di frustrazione, sarà più facile sviluppare strategie per gestirli;

focalizzarsi sugli obiettivi: per mantenere la motivazione e combattere la frustrazione, è importante concentrarsi sugli obiettivi e sui risultati desiderati. A volte, la frustrazione può portare a una mancanza di motivazione e a una diminuzione della produttività. Concentrarsi sugli obiettivi può aiutare a mantenere la motivazione e a superare gli ostacoli;

comunicare le proprie preoccupazioni: se la fonte di frustrazione è dovuta a un conflitto con i colleghi o a una mancanza di risorse, può essere utile comunicare le proprie preoccupazioni al datore di lavoro o al responsabile del team. Spesso, la soluzione può essere trovata attraverso la comunicazione e la collaborazione;

sviluppare tecniche di gestione dello stress: la frustrazione può portare a un aumento dello stress, che a sua volta può influire sulla produttività e sul benessere psicologico. Sviluppare tecniche di gestione dello stress, come la meditazione, l’esercizio fisico o la respirazione profonda, può aiutare a gestire la frustrazione e a ridurre lo stress;

cercare supporto: se la frustrazione persiste, può essere utile cercare il supporto di un professionista della salute mentale o di un collega di fiducia. Parlare con qualcuno può aiutare a liberarsi dalle emozioni negative e a trovare soluzioni più efficaci.

In sintesi, combattere la frustrazione sul lavoro richiede una combinazione di consapevolezza, comunicazione, strategie di gestione dello stress e supporto sociale. Occorre però sempre partire dall’identificazione delle fonti di frustrazione e sviluppare strategie per gestirle, al fine di migliorare così la produttività e il benessere psicologico sul lavoro.

Frustrazione e risorse insufficienti

La frustrazione può aumentare quando ci si trova di fronte a risorse insufficienti per completare un compito o raggiungere un obiettivo. Tuttavia, ci sono alcune strategie che possono aiutare a gestire la frustrazione in queste situazioni:

chiedere supporto: se ci si sente frustrati a causa di risorse insufficienti, può essere utile chiedere supporto ai colleghi o al datore di lavoro. Potrebbero esserci soluzioni creative o alternative che non sono state considerate. Inoltre, chiedere supporto può aiutare a ridurre lo stress e la pressione di dover affrontare tutto da soli;

ripensare le proprie aspettative: se le risorse a propria disposizione non sono sufficienti, può essere necessario ripensare le proprie aspettative e stabilire obiettivi più realistici. Ad esempio, si potrebbero dover ripianificare i propri progetti o ridurre il carico di lavoro per gestire meglio le risorse a propria disposizione;

pianificare il proprio tempo: quando le risorse sono limitate, pianificare il proprio tempo in modo efficace può aiutare a massimizzare le risorse a propria disposizione. Ad esempio, si può suddividere il proprio lavoro in piccoli compiti gestibili e concentrarsi su quelli più importanti;

essere creativo: se le risorse sono limitate, può essere necessario essere creativi e trovare soluzioni alternative. Ad esempio, si può cercare di utilizzare strumenti gratuiti o trovare risorse online che aiutino a completare il proprio lavoro;

sviluppare competenze: quando ci si trova a lavorare con risorse limitate, può essere utile sviluppare competenze che aiutino a far fronte a queste situazioni, come ad esempio, imparare a lavorare con strumenti e tecnologie che richiedono meno risorse o trovare soluzioni creative per completare i propri compiti.

In sintesi, gestire la frustrazione causata da risorse insufficienti richiede un’ampia gamma di strategie, tra cui chiedere supporto, ripensare le proprie aspettative, pianificare il proprio tempo, essere creativo e sviluppare competenze. Utilizzando queste strategie, si può ridurre la frustrazione e migliorare la propria produttività.

Frustrazione e conflitti con soggetti terzi

La frustrazione causata da conflitti con soggetti terzi, come colleghi o clienti, può essere particolarmente difficile da gestire. Tuttavia, ci sono alcune strategie che possono essere utilizzate per gestire queste situazioni:

cercare di mantenere la calma: quando si è coinvolti in un conflitto, può essere facile farsi prendere dal panico o dalla rabbia. Occorre allora cercare di mantenere la calma ed affrontare la situazione in modo razionale e professionale;

ascoltare attentamente: ascoltare con attenzione l’altro soggetto coinvolto e cercare di comprendere la sua posizione, mostrando empatia e cercando di trovare un terreno comune;

fare la propria parte: cerca di fare la tua parte per risolvere il conflitto. Sii onesto e trasparente nelle tue azioni e comunicazioni e cerca di trovare soluzioni che soddisfino entrambe le parti;

chiedere aiuto: se non si riesce a risolvere il conflitto da soli, chiedere aiuto a un collega o a un supervisore, i quali potrebbero essere in grado di fornire supporto o di mediare il conflitto;

essere aperto al compromesso: il compromesso può essere una soluzione utile per risolvere i conflitti. E’ opportuno cercare di essere aperto e flessibile nei confronti delle soluzioni alternative e cercare di trovare un accordo che soddisfi tutte le parti coinvolte;

riconoscere i limiti: se non è possibile risolvere il conflitto, riconoscere i limiti e accettare che non sempre è possibile raggiungere un accordo. In tal caso, è importante cercare di trarre insegnamenti dalla situazione e di utilizzare l’esperienza acquisita per affrontare situazioni simili in futuro.

In sintesi, gestire la frustrazione causata da conflitti con soggetti terzi richiede di mantenere la calma, ascoltare attentamente, fare la propria parte, chiedere aiuto se necessario, essere aperto al compromesso e riconoscere i limiti. Utilizzando queste strategie, si può ridurre la frustrazione e gestire i conflitti in modo efficace.

Non provocare o sfidare se ci si sente frustrati

Quando ci si sente frustrati, è importante evitare di provocare o sfidare gli altri, poiché ciò può aumentare il conflitto e rendere la situazione ancora più difficile da gestire. Al contrario, è meglio cercare di mantenere la calma e di evitare di dire o fare cose che potrebbero peggiorare la situazione.

Ecco alcuni consigli utili:

respirare profondamente: quando ci si sente frustrati, occorre provare a fare alcuni respiri profondi per calmare i nervi e ridurre il livello di stress;

evitare di reagire impulsivamente: evitare di reagire impulsivamente o di rispondere immediatamente alle provocazioni degli altri. Cercare, invece, di prendersi del tempo per riflettere prima di rispondere;

esprimere le proprie emozioni in modo costruttivo: invece di provocare o sfidare gli altri, cercare di esprimere le proprie emozioni in modo costruttivo. Ad esempio, si può dire “Mi sento frustrato perché non riesco a capire come risolvere questo problema”, piuttosto che affermare “È colpa tua se non riusciamo a risolvere questo problema”;

cercare di trovare un compromesso: cercare di trovare un compromesso o una soluzione che soddisfi le parti coinvolte, invece di cercare di vincere la disputa. Questo può aiutare a ridurre la tensione e a risolvere la situazione in modo pacifico;

chiedere aiuto: se non si riesce a gestire la situazione da soli, chiedere aiuto a un collega o a un supervisore, i quali potrebbero essere in grado di fornire supporto o di aiutare a trovare una soluzione.

In sintesi, quando ci si sente frustrati, è opportuno cercare di evitare di provocare o sfidare gli altri, occorre respirare profondamente, evitare di reagire impulsivamente, esprimere le proprie emozioni in modo costruttivo, cercare di trovare un compromesso e chiedere aiuto se necessario. Utilizzando queste strategie, si può gestire la situazione in modo efficace e ridurre la frustrazione.

Non attaccare quando ci si sente frustrati

Quando ci si sente frustrati, può essere facile cadere nella tentazione di attaccare gli altri, ma questo può portare a conseguenze negative, come un ulteriore aumento della tensione e del conflitto. Di converso, è importante cercare di gestire la propria frustrazione in modo costruttivo e di evitare di attaccare gli altri.

Ecco alcuni consigli utili:

prendersi una pausa: se ci si sente frustrati, prendersi una pausa per calmare i nervi e raccogliere i pensieri aiuterà ad evitare di reagire impulsivamente e di attaccare gli altri;

focalizzarsi sul problema, non sulla persona: quando si affronta un problema, cercare di focalizzarsi sulla questione e non sulla persona. Occorre cercare di evitare di fare commenti che possano riguardare la persona coinvolta o attaccare gli altri, mentre è opportuno concentrare la propria attenzione sul ricercare la soluzione al problema;

utilizzare un linguaggio positivo: utilizzare un linguaggio positivo e costruttivo invece di attaccare gli altri, come ad esempio, invece di dire “Non sei mai in grado di fare le cose in modo corretto”, provare ad affermare “Credo che ci sia un modo migliore per affrontare questa situazione”;

cercare di capire il punto di vista degli altri: cercare di capire il punto di vista degli altri ed ascoltare le loro preoccupazioni. Questo aiuterà a trovare una soluzione che soddisfi le parti coinvolte nella vicenda;

chiedere aiuto se necessario: se non si riesce a gestire la propria frustrazione da soli, chiedere aiuto a un collega o a un supervisore, i quali potrebbero essere in grado di fornire supporto o di aiutare a trovare una soluzione.

In sintesi, quando ci si sente frustrati, è opportuno evitare di attaccare gli altri, mentre occorre prendersi una pausa, focalizzarsi sul problema e non sulla persona, utilizzare un linguaggio positivo, cercare di capire il punto di vista degli altri e chiedere aiuto se necessario. Utilizzando queste strategie, si può gestire la propria frustrazione in modo costruttivo e trovare una soluzione pacifica al problema.

Non sfidare le capacità cognitive degli altri quando si è frustrati

Quando ci si sente frustrati, può essere facile cadere nella tentazione di mettere in dubbio le capacità cognitive degli altri o di sfidarle, magari per cercare di sentirsi superiori o per provare a dimostrare la propria superiorità. Tuttavia, questo tipo di comportamento può portare a conseguenze negative, come un aumento della tensione e del conflitto, oltre a danneggiare la relazione con la persona coinvolta.

Ecco alcuni consigli utili per evitare di sfidare le capacità cognitive degli altri quando si è frustrati:

evitare di fare commenti offensivi o provocatori: quando si è frustrati, si può essere tentati di fare commenti offensivi o provocatori per cercare di dimostrare la propria superiorità. Tuttavia, questo tipo di comportamento può essere dannoso per la relazione con la persona coinvolta, pertanto è consigliabile evitare di fare commenti che possano essere considerati offensivi o provocatori;

focalizzarsi sui fatti e non sulle persone: quando si affronta un problema, cercare di focalizzarsi sui fatti e non sulle persone coinvolte. In questo modo, si evita di mettere in dubbio le capacità cognitive degli altri e si cerca, in maniera costruttiva, di trovare una soluzione al problema;

cercare di capire il punto di vista degli altri: cercare di capire il punto di vista degli altri e di ascoltare le loro preoccupazioni. In tal modo, si evita di sfidare le capacità cognitive degli altri e si cerca di trovare una soluzione che soddisfi le parti interessate;

usare un linguaggio rispettoso: quando si parla con gli altri, utilizzare sempre un linguaggio rispettoso e cortese, evitando un tono aggressivo o di fare commenti offensivi;

essere paziente e comprensivo: cercare di essere paziente e comprensivo con gli altri, anche quando si è frustrati. Si evita, così, di sfidare le capacità cognitive degli altri e si cerca di trovare una soluzione al problema.

In sintesi, quando si è frustrati, è importante evitare di sfidare le capacità cognitive degli altri. Occorre, piuttosto, focalizzarsi sui fatti, cercare di capire il punto di vista degli altri, usare un linguaggio rispettoso, essere paziente e comprensivo. Utilizzando queste strategie, si può gestire la propria frustrazione in modo costruttivo e mantenere una relazione sana con gli altri.

Non comunicare in modo subliminale quando si ha la percezione di essere frustrati

Quando ci si sente frustrati, può essere facile cadere nella tentazione di comunicare in modo subliminale per far capire agli altri la propria insoddisfazione o il proprio malcontento. Tuttavia, questo tipo di comportamento può portare a conseguenze negative, come un aumento della tensione e del conflitto, oltre a una mancanza di chiarezza nella comunicazione.

Ecco alcuni consigli utili per evitare di comunicare in modo subliminale quando si è frustrati:

comunicare in modo chiaro e diretto: quando si comunica con gli altri, cercare di essere chiaro e diretto. In questo modo, si evita di lasciare spazio ad interpretazioni sbagliate o ambigue;

evitare di nascondere il proprio stato emotivo: quando si è frustrati, può essere facile nascondere il proprio stato emotivo per evitare di mostrarsi vulnerabili. Tuttavia, questo tipo di comportamento può portare a una mancanza di comprensione da parte degli altri. E’ consigliabile, pertanto, di cercare di essere sincero riguardo al proprio stato emotivo, in modo che gli altri possano capire meglio la situazione;

evitare di usare il sarcasmo o l’ironia: quando si è frustrati, si può essere tentati di utilizzare il sarcasmo o l’ironia – come forma di reazione alla propria situazione cognitiva ed emotiva – per far capire agli altri la propria insoddisfazione. Tuttavia, questo tipo di comportamento può portare a una mancanza di chiarezza nella comunicazione e aumentare la tensione nella situazione. Occorre, invece, comunicare in modo diretto e chiaro senza utilizzare il sarcasmo o l’ironia;

essere rispettoso: quando si comunica con gli altri, è importante essere rispettosi e cortesi. E’ importante evitare di attaccare o di fare commenti offensivi in modo da mantenere una relazione sana con gli altri;

essere aperto al dialogo: cercare di essere aperto al dialogo e di ascoltare le opinioni degli altri consente di trovare una soluzione al problema che soddisfi le parti coinvolte.

In sintesi, quando si è frustrati, è importante comunicare in modo chiaro e diretto, evitare di nascondere il proprio stato emotivo, evitare il sarcasmo o l’ironia, essere rispettosi e aperti al dialogo. Utilizzando queste strategie, si può gestire la propria frustrazione in modo costruttivo e mantenere una relazione sana con gli altri.

A cura di:
Pasquale Aiello, Presidente dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale, Global Top Consultant Senior Data Scientist

Maria Concetta Antonica, Vice Presidente dell’Ente Nazionale per la Trasformazione Digitale ed Avvocato esperto in Intelligence e Diritto Militare

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